giovedì 24 febbraio 2011

Risultati Salento Open Cup

Shark Team Lecce 4 Società Classificata! con Un Oro e Un Bronzo

http://www.vingtjun.it/salentocup/risultati.html


CLASSIFICA TEAM

  1. LEAGUE JIU JITSU ITALY
  2. NOVA UNIAO ITALIA
  3. W.C.R.A. BARI
  4. SHARK TEAM LECCE
  5. TRIBE JIU JITSU - JONATHAN MOGGI
  6. LOTUS TEAM
Jacopo

mercoledì 23 febbraio 2011

lunedì 21 febbraio 2011

SALENTO OPEN CUP - considerazioni finali

Prima Gara, tante emozioni, ma una sola medaglia.

Samuele Quarta e Vincenzo D'anna: l'emozione per la prima gara e l'adrenalina che ti manda in tilt ... i 2 "nuovi arrivi" hanno lottato bene, ma non è bastato. tutti e due escono alla prima lotta. Vincenzo partecipa tra l'altro all'assoluto contro un atleta molto più pesante di lui, lottando bene, ma il lottare bene non basta, e la vittoria non arriva;

Andrea Vetrugno: da premettere che per lui si trattava non di un vero e proprio esordio, ma piuttosto di un ritorno sul tatami; parte bene, solita proiezione da judoka esperto ed è davanti..l'emozione gioca brutti scherzi e commette un errore che non doveva fare, perde comunque con onore e il suo avversario arriverà in finale. non partecipa all'assoluto causa un infortunio al gomito;

Jacopo Madaro: le critiche peggiori sono per me stesso. prima lotta brutta, spenta, senza quella cattiveria che mi sarebbe servita per poter arrivare mooolto + in alto. avversario più forte di me fisicamente, cerco di giocarmi le mie carte a terra, ma senza risultato. Nel finale riesco ad andare in back mount e a chiudere la ghigliottina, ma per ragioni a me sconosciute l'arbitro non mi assegna i 4 punti e perdo l'incontro. ma la colpa è solo mia. Il riscatto doveva arrivare nell'Assoluto, e in parte così è stato; prima lotta contro un avversario della mia categoria, ma questa volta la cattiveria c'è, e vinco ai punti in un bell'incontro. al turno successivo causa un accavallarsi di eventi e rinunce, capito contro Ciccio Marangi (mio compagno di squadra) e il mio Assoluto finisce qui. non ci fosse stato lui sarei arrivato ancora più su.

Francesco Marangi: capita alla prima contro chi arriverà in finale nella categoria...lotta bene, da judoka esperto prova e chiudere una leva al volo, ma senza riuscirci. perde purtroppo ai punti. All'assoluto la prima lotta non si calcola perchè contro di me, vince 2 incontri ma perde ai punti alla finalina della sua poulle, peccato.

Yordan Yordanov: che dire, semplicemente il migliore, aspetta impaziente per tutto il giorno il suo turno, essendo l'unico in categoria la sua prima lotta è nell'assoluto, che chiude in meno di un minuto. vince altri 3 incontri, ma poi si ritira per un dolore al gomito che lo tormenta da tempo. l'unico Oro della giornata comunque, è il suo, e se ci fosse stato qualcuno, siamo sicuri che non avrebbe potuto impedire al nostro molosso di arrivare all'oro ugualmente.

ora a testa bassa torniamo ad allenarci ancora di più, ancora + forte ogni giorno per la prossima gara (26 Marzo Torino Jj Challenge ndr), sperando che andrà meglio e di essere un pò più fortunati.

Jacopo

sabato 19 febbraio 2011

Accoppiamenti Shark

64 kg - Samuele quarta passa direttamente al secondo turno e affronterà il vincente di Panarella (league jj italy Napoli Cirelli) vs Saccomandi (Nova Uniao Italia)

70 kg- Vincenzo d'Anna contro Michele Minenna (w.c.r.a)

76 kg . Jacopo Madaro vs Marco Gasperini (tribe jiu jitsu)
Andrea Vetrugno vs Filippo Sebastianelli (league jj italy roma - Anacoreta)

88.3 kg Francesco Marangi Vs Zangarini Daniele (Lague jj Italy Roma Olegario)

per visualizzare le poulle complete : http://www.vingtjun.it/salentocup/accoppiamenti.html

In bocca al lupo a tutti ragazzi!
Jacopo

giovedì 17 febbraio 2011

REGOLAMENTO UFFICIALE BRAZILIAN JIU JITSU

Articolo 1 – Area di Gara

L’area di gara è composta da 2 o più aree di lotta. Ogni area è circondata da tutto il personale di supporto, composto da arbitri, cronometristi, ispettori, addetti alla sicurezza e commissione disciplinare. Quest’ultima ha l’obbligo di intervenire in caso di comportamento antisportivo di allenatori, insegnanti, arbitri o di altri assistenti che potrebbero avere la possibilità di interferire nel regolare svolgersi dell’evento. Area di gara: ogni area deve essere composta da un minimo di 64m2 ad un massimo di 100m2 di materassina. Questa area viene a sua volta suddivisa in due aree minori: l’area interna (area di combattimento) composta da 36m2 di materassina, mentre l’area esterna (area di sicurezza) deve essere composta di 28m2 di materassina di colore diverso da quello dell’area interna.

Articolo 2 – Equipaggiamento

Il tavolo della direzione è il tavolo che coordina e dirige il lavoro, i compiti specifici e le posizioni sul tatami del personale e degli atleti presenti alla competizione. Al tavolo della direzione, inoltre, sono presenti solo le autorità competenti. Il tavolo è posizionato di fronte ad ogni area di gara ed è fornito di sedie riservate al cronometrista, all’arbitro e all’ufficiale incaricato dell’annotazione dei punti. Accanto a queste è presente una sedia per l’ispettore dell’arbitraggio, il cui dovere è di assicurare che l’arbitraggio sia eseguito in modo corretto e verificare le identità degli atleti.

Sedie e tavoli: le sedie e i tavoli devono essere posizionati strategicamente a lato dell’area di competizione per la migliore supervisone di ogni lotta.

Tabellone del punteggio: per ogni area di competizione ci sono due tabelloni indicanti il punteggio in orizzontale, situati sul bordo del tavolo e facilmente visibili dall’arbitro, dalla commissione e dagli spettatori.

Cronometri: sono obbligatori due cronometri per ogni area di gara. Il primo serve a controllare la durata di ogni lotta mentre il secondo è di riserva nel caso il primo non funzioni correttamente.

Articolo 3 – Arbitraggio

Il combattimento è condotto da un arbitro centrale sotto la supervisione della commissione di arbitraggio. L’arbitro centrale è assistito dagli ufficiali responsabili per l’annotazione del punteggio e dai cronometristi. L’arbitro centrale è l’autorità massima all’interno dell’area di gara e nessuno può cambiare o ribaltare le decisioni di quest’ultimo se non la Federazione in casi speciali. Nel caso in cui l’arbitro mostri evidenti segni di inettitudine nello svolgimento dei compiti a lui assegnati, l’ispettore dell’arbitraggio presente alla manifestazione ha l’autorità per sostituirlo. Durante la lotta l’arbitro ha il dovere di dirigere i lottatori verso il centro dell’area di gara. Nel caso in cui i lottatori finiscano al di fuori della stessa, l’arbitro dice“PARO U” e al tempo stesso esegue il gesto attribuito al comando in oggetto, mentre gli atleti devono mantenere la loro posizione senza muoversi. Lo stesso accade quando i due terzi del corpo di un atleta si trovano al di fuori dell’area di combattimento. L’arbitro può essere assistito dal cronometrista al momento di riportare gli atleti al centro dell’area di gara. Nel caso in cui ciò non sia possibile viene chiesto agli atleti di riportarsi al centro dell’area di gara assumendo la stessa posizione. L’arbitro non deve permettere nessun tipo di interferenza esterna al momento della lotta. L’intervento nell’area di gara della squadra di pronto soccorso e del medico è ammesso soltanto a discrezione dell’arbitro. E’ severamente proibito all’arbitro o al personale presente al tavolo di gara di conversare con gli atleti o con il pubblico presente. Lo scadere del tempo di gara è definito dai cronometristi, i quali segnalano all’arbitro l’evento in questione in modo chiaro e visibile. Una volta che dal tavolo viene segnalata la fine della lotta, l’arbitro può ancora dare un vantaggio per un tentativo di finalizzazione o per qualsiasi altro gesto tecnico che avrebbe potuto portare all’assegnazione di punti nel caso in cui fosse stato raggiunto il tempo effettivo di stabilizzazione, ad esclusione delle proiezioni visto che non richiedono di un tempo di stabilizzazione per l’assegnazione dei punti. L’ufficiale di gara ha l’obbligo di tradurre i gesti dell’arbitro sul tabellone. Infatti il tavolo è provvisto di due tabelloni, uno per ogni atleta, con tessere verdi, gialle e bianche per l’assegnazione di punti, vantaggi e penalità.

L’annotazione dei punti è di responsabilità degli ufficiali di gara. Le annotazioni non possono essere alterate e devono riportare esattamente le indicazioni dell’arbitro. Nota Bene: in accordo con le ultime disposizioni della CBJJ e IBJJF sono presenti 3 arbitri per ogni area di lotta. Durante lo svolgimento della lotta il criterio da osservare è il seguente:

Gli arbitri laterali hanno la stessa autorità dell’arbitro centrale. Ciò significa che tutti gli arbitri possono assegnare punti e/o vantaggi e infliggere penalità.

Per l’assegnazione dei punti e/o delle penalità si segue la classica regola della maggioranza

Nel caso i tre arbitri si esprimano con tre pareri completamente discordanti sul gesto tecnico di uno degli atleti coinvolti nell’area di gara, si opta per l’assegnazione del punteggio di mezzo: ad esempio, l’arbitro centrale assegna 3 punti per un passaggio di guardia, uno degli arbitri laterali assegna un vantaggio, mentre l’altro arbitro laterale non assegna alcun punteggio. La decisone è di assegnare un vantaggio perché cade in mezzo ai due estremi.

Osservazione: per tutto quello che riguarda ciò che non è stato preso in esame nel regolamento, si rimanda alla discrezione dell’arbitro.

Posizione e funzione dell’arbitro centrale

L’arbitro centrale deve rimanere nell’area di combattimento e ha l’obbligo di dirigere il combattimento determinandone non solo il risultato ma assicurandosi anche che le sue decisioni vengano correttamente annotate sul tabellone. L’arbitro centrale, nel caso in cui i kimoni degli atleti siano dello stesso colore, dà al primo atleta che viene chiamato sulla materassina la cintura verdeoro facendolo stare alla propria destra. Nel caso in cui gli atleti abbiano kimoni di colori diversi, l’atleta con il kimono blu sta sempre alla destra dell’arbitro centrale mentre gli atleti con kimono bianco o nero alla sinistra di quest’ultimo. Dopo il saluto di rito, l’arbitro centrale dà il via alla lotta dicendo “COMBATE”. I punti assegnati dall’arbitro centrale vengono annotati sul tabellone dall’ufficiale di gara. In caso di pareggio ai punti e ai vantaggi, l’ufficiale di gara solleva simultaneamente due bandiere, dopodichè l’arbitro centrale ha l’obbligo di decidere quale dei due lottatori è stato più aggressivo nel cercare la vittoria durante la lotta e dichiararlo vincitore. Non esiste in nessun caso la possibilità di pareggio. L’arbitro centrale decide chi è il vincitore e la sua decisone è indiscutibile. L’arbitro centrale ha il compito di assicurarsi che tutto sia in ordine prima dell’inizio della lotta: la materassina, l’equipaggiamento, i kimoni, l’igiene della materassina e degli atleti, etc etc.. L’arbitro deve assicurarsi che nessuno si trovi in una posizione tale da poter interferire nel naturale corso della lotta o ledere in alcun modo gli atleti.

Interpretazione del tabellone per l’assegnazione dei punti

Il tabellone è diviso nelle seguenti sezioni:

4 punti: montada e presa della schiena.
3 punti: passaggio di guardia
2 punti: proiezione, ribaltamento e ginocchio sullo stomaco
-1, -2, ..:p ena l i t à
1, 2, 3, ..:va nt a ggi

L’arbitro centrale ha l’obbligo di assegnare la vittoria a chi dei due atleti ha la somma maggiore di punti. In caso di parità nel calcolo delle sommatorie dei punteggi, l’arbitro prende in considerazione i vantaggi, premiando chi dei due ne ha collezionati di più. Se anche così non si riesce a stabilire il vincitore, l’arbitro premia chi dei due ha collezionato meno penalità. Il tabellone, quindi, viene interpretato e letto in questo senso. Nel caso di più assoluta parità, è l’arbitro a scegliere il vincitore.

Ufficiale di gara responsabile per il controllo del kimono – Medidor

L’ufficiale di gara verifica prima che la lotta abbia inizio l’igiene degli atleti e che il kimono sia della misura giusta attraverso l’uso di uno strumento appositamente creato a tal fine. Inoltre si assicura che lo stato e il colore del kimono e della cintura siano buoni.

Articolo 4 – I gesti dell’arbitro

L’arbitro centrale ad ogni azione esegue un gesto corrispondente così

come segue:

Proiezione, ribaltamento e ginocchio sullo stomaco: l’arbitro alza la mano corrispondente all’atleta indicando due punti.

Passaggio di guardia: l’arbitro alza la mano corrispondente all’atleta indicando tre punti.

Montada e presa della schiena: l’arbitro alza la mano corrispondente all’atleta indicando quattro punti.

Penalità: l’arbitro deve ruotare le mani con entrambi i pugni chiusi dopo aver segnalato l’atleta colpito dalla penalità e di seguito deve dare un vantaggio all’altro atleta.

Vantaggi: l’arbitro per indicare un vantaggio estende il braccio verso l’esterno in senso orizzontale e parallelamente alla spalla.

Interruzione della lotta: l’arbitro apre orizzontalmente e simultaneamente le braccia all’altezza delle spalle.

Sospensione della lotta: L’arbitro centrale mette una mano sull’altra formando una T, segnalando cosi al cronometrista di fermare il tempo.

Squalifica: L’arbitro alza le braccia incrociandole, indicando poi l’atleta squalificato.

Per cancellare un punto assegnato in precedenza:l’arbitro centrale sventola la mano al di sopra della testa.

Passività nella lotta: l’arbitro incrocia le braccia, afferrandosi gli avambracci e avvisando verbalmente l’atleta passivo nel primo caso di segnalazione. Dal secondo caso in poi inizia a punirlo secondo le regole del caso.

Inizio della lotta: l’arbitro posiziona gli atleti uno di fronte all’altro e stende tra loro un braccio all’altezza delle spalle, dopodichè abbassandolo dice“CO MBAT E”

Articolo 5 – Conclusioni della lotta

Non vi è possibilità di pareggio. Il risultato di ogni lotta viene determinato da:

Resa
Squalifica
Perdita di conoscenza
Punti
Vantaggi

Resa: si intende con resa quando la superiorità tecnica di uno dei due atleti costringe l’avversario a dichiararsi sconfitto. Questi sono tutti i possibili casi:

Battere ripetutamente il palmo della mano sul proprio avversario o per terra in modo chiaro e visibile.

Battere ripetutamente con i piedi per terra (se non si è in grado di farlo con le mani).

Chiedere verbalmente all’arbitro che la lotta venga fermata (se non si può farlo nè con le mani nè con i piedi).

Chiedere che la lotta venga fermata se si ritiene di essersi infortunati o se ci si sente fisicamente incapaci di continuare.

In tutte le categorie, dalla cintura bianca alla nera, l’arbitro ha il diritto di fermare la lotta e assegnare la vittoria a quell’atleta che, qualora portasse a termine una finalizzazione perfettamente chiusa, arrecherebbe seri danni fisici al suo avversario.

Gridare“Aì ” nel momento in cui si sta subendo una tecnica di finalizzazione equivale a dichiararsi resi.

Quando l’insegnante o il tecnico di uno dei due atleti chiede di fermare la lotta dirigendosi verso l’arbitro

Chiede l’interruzione della lotta a causa di crampi equivale a dichiararsi resi.

Squalifica: i falli che portano alla squalifica o alla perdita di punti possono essere gravi e non gravi.

Falli gravi: i falli gravi sono quelli che portano all’immediata squalifica da parte dell’arbitro e si verificano nei seguenti casi:

L’uso di un linguaggio improprio o qualsiasi mancanza di rispetto verso l’arbitro, gli ufficiali di gara, gli atleti ed il pubblico.

Mordere, tirare i capelli, mettere le dita negli occhi o nel naso dell’avversario, cercare intenzionalmente di colpire i genitali dell’avversaro o l’uso di pugni, piedi, ginocchia, gomiti o testa con l’intenzione di nuocere al proprio avversario o guadagnare un vantaggio in modo scorretto.

Ogni volta che il kimono si danneggia durante una lotta, l’arbitro offre l’opportunità all’atleta di cambiarlo. Se ciò non avviene nel tempo prefissato, l’atleta viene squalificato.

L’atleta deve indossare un indumento sotto i pantaloni del kimono, ricordando il rischio che l’uniforme di gara si può strappare.

Se un atleta, nel momento di un’eventuale sottomissione da parte dell’avversario, anziché battere come da regolamento, fugge dall’area di lotta chiedendo all’arbitro di interrompere l’azione, deve essere immediatamente squalificato. Non essendo considerato un fallo di tipo disciplinare ma tecnico, il trasgressore può tornare a combattere nella categoria open o se nella sua categoria di peso risultano essere solo tre iscritti.

Falli non gravi: modi e applicazioni delle penalità non gravi.

Modo di procedere in caso di penalità:

Alla prima volta l’atleta falloso viene avvisato verbalmente.

Alla seconda volta, all’avversario dell’atleta falloso viene assegnato un vantaggio.

Alla terza volta, all’avversario dell’atleta falloso vengono assegnati 2 punti.

Dopo la terza volta l’arbitro ha il diritto di squalificare l’atleta falloso.

Casi di applicazione delle penalità:

All’atleta è permesso sedersi o inginocchiarsi solo dopo aver fatto una presa sul kimono dell’avversario.

Quando entrambi gli atleti corrono o verso le estremità dell’area di gara o ne escono per evitare la lotta o quando nella lotta al suolo si trascinano o rotolano fuori dall’area di gara o si rialzano in piedi ed escono per evitare la lotta e/o guadagnare tempo.

Quando l’atleta evita la lotta togliendosi il kimono o permettendo che gli venga tolto dall’avversario per avere tempo per riposare e/o evitare di lottare.

Quando l’atleta inserisce le dita delle mani dentro le maniche o i pantaloni del kimono dell’avversario o afferra con entrambe le mani la cintura dello stesso.

Quando l’atleta è passivo durante la lotta, ovvero si limita a bloccare l’avversario senza cercare sottomissioni. Quando l’arbitro vede che un atleta sta fermando la lotta con passività, richiede che vengano cronometrati 20” e dice “LUTE”, eseguendo il gesto corrispondente. Allo scadere dei 20” se l’atleta passivo non ha cambiato posizione o mostrato visibili segni di attività , l’arbitro dice ancora“LUTE” e ripete il gesto corrispondente all’avviso, penalizzando l’atleta passivo e dando un vantaggio al suo avversario. Nel caso in cui l’atleta continui ad essere passivo, l’arbitro interrompe la lotta dicendo“PAROU ” penalizza l’atleta passivo e da 2 punti al suo avversario, facendo poi riprendere la lotta dalla posizione in piedi, con la possibilità per l’atleta punito di essere squalificato al prossimo fallo commesso.

Osservazione: una penalità con una perdita immediata di 2 punti avviene quando un atleta scappa dall’area di lotta per evitare un ribaltamento o una proiezione che secondo l’arbitro sarebbero stati portati a termine o quando l’atleta scappa dall’area di gara per evitare una finalizzazione che non sia stata completata e quando il caso non rientri nell’articolo relativo alla squalifica.

Perdita di conoscenza: un atleta viene sconfitto dopo aver perso conoscenza nel caso in cui ciò sia avvenuto in seguito all’applicazione di tecniche valide di strangolamento, pressione o proiezione o in incidenti in cui l’avversario non abbia commesso falli gravi da punire direttamente con la squalifica.

Punti:

Punti positivi: la natura della competizione permette agli atleti di usare le loro abilità tecniche per sottomettere o neutralizzare l’avversario. I punti simboleggiano la superiorità tecnica di un atleta dimostrata durante la lotta.

Osservazione: non vengono assegnati punti all’atleta che, stando in una posizione di dominio sul proprio avversario ed essendosi già visti assegnati i punti per quella posizione, la abbandona volontariamente per farsi assegnare altri punti per la stessa posizione.

Ad esempio: passare dal ginocchio sullo stomaco alla stessa posizione sull’altro fianco dell’avversario, non prevede l’assegnazione di nuovi punti.

La lotta deve essere una condizione ascendente di tecnica, mirata al dominio dell’avversario e alla sua sottomissione.

Nessun punto deve assegnato all‘atleta che raggiunge una posizione mentre sta subendo una tecnica di finalizzazione. I punti relativi alla posizione raggiunta devono essere assegnati solo dopo che la tecnica di finalizzazione è stata completamente difesa. Ad esempio: quando un atleta monta il suo avversario mentre si trova in una ghigliottina, i punti per la montada vengono assegnati solo quando la sottomissione è stata difesa.

Posizioni: si tratta di posizioni conquistate tecnicamente e che vengono considerate importanti in termini di strategia di lotta e finalizzazione. Nel momento in cui non ci sono finalizzazioni durante una lotta, queste posizioni vengono computate e convertite in punti secondo i seguenti criteri:

Proiezione

Qualsiasi tipo di tecnica che permette di proiettare l’avversario sulla schiena o su un fianco viene premiata immediatamente con2 punti. Se L’atleta A proietta l’atleta B e quest’ultimo cade al suolo in ginocchio o in qualsiasi altra posizione che non sia sulla schiena o su un fianco, l’atleta A si vede assegnare2 punti solo nel caso in cui riesce a mantenere l’atleta B a terra e a dominarlo da sopra per almeno 3”.

Osservazione 1: la proiezione che si conclude al di fuori dell’aera di gara o nell’area di sicurezza è valida solo se l’atleta che l’ha eseguita si trovava con entrambi i piedi nell’area di gara al momento dell’inizio della tecnica.

Osservazione 2: se un atleta ha un solo ginocchio appoggiato al suolo e viene proiettato, il suo avversario riceve2 punti a patto che al momento della proiezione si trovi in piedi. Mentre se un atleta ha entrambe le ginocchia al suolo e viene proiettato o spinto a terra, chi lo proietta ha l’obbligo di passare sul fianco e stabilizzare per ricevere un solo vantaggio.

Osservazione 3: quando un atleta esegue una bahiana o un single leg e il suo avversario si siede e riesce ad invertire la posizione, l’atleta che ha provato a proiettare non riceve punti mentre li riceve chi ha eseguito il ribaltamento.

Osservazione 4: quando un atleta proietta il proprio avversario finendo però sotto, chi ha eseguito la proiezione riceve 2 punti, mentre il suo avversario un solo vantaggio. Se chi proietta, invece, finisce nella guardia dell’avversario e da qui viene ribaltato, entrambi ricevono2 punti, il primo per la proiezione e il secondo per il ribaltamento.

Passaggio di guardia

Quando un atleta si trova al di sopra del suo avversario, in mezzo alle sue gambe, preso tra queste o meno (mezza guardia, guardia aranha, guardia seduta, etc etc..), e si sposta sul fianco di quest’ultimo, stabilendo un controllo trasversale o longitudinale sul tronco dell’avversario, dominandolo e mantenendolo sulla schiena o su un fianco, senza lasciargli spazio per scappare dalla posizione, gli vengono assegnati 3 punti.

Osservazione: se l’atleta che si trova sotto evita il passaggio mettendosi in ginocchio o addirittura alzandosi in piedi, l’iniziativa del passaggio viene premiata solo con un vantaggio e non con i canonici 3 punti.

Ginocchio sullo stomaco

Quando un atleta che si trova al di sopra dell’altro pone il proprio ginocchio sull’addome dell’avversario, controllandogli il bavero, un braccio o addirittura la cintura e tenendo l’altra gamba sollevata con il solo piede a terra gli vengono assegnati2 punti.

Osservazione 1: nel caso in cui l’atleta che si trova sotto non permetta all’avversario di mettere il ginocchio sul suo addome o chi sta sopra non riesca a stabilizzare la posizione completamente, viene assegnato solo un vantaggio.

Osservazione 2: nel caso in cui la posizione sia eseguita così come descritto sopra ma il ginocchio sullo stomaco sia quello vicino alla testa dell’avversario, non vengono assegnati né punti né vantaggi.

Montada

La montada si verifica quando un atleta è seduto sul torace del suo avversario, il quale può trovarsi a pancia in giù, in su o su un fianco. L’atleta in montada può trovarsi al di sopra di una delle braccia dell’avversario, ma mai al di sopra di entrambe. E’ considerata montada anche quando una delle due ginocchia è sollevata da terra. In tutti questi casi si ricevono4 punti.

Osservazione 1: nessun punto viene assegnato se l’atleta ha una gamba o un piede bloccato tra le gambe dell’avversario.

Osservazione 2: se un atleta applica un triangolo dalla guardia e da quella posizione ribalta il suo avversario cadendo sempre con il triangolo chiuso ma in montada, allora non si considerano i punti della montada ma solo quelli del ribaltamento.

Presa della schiena

Si verifica quando un atleta si posiziona dietro il suo avversario, più precisamente sulla schiena, e lo controlla con le gambe intorno al bacino e con i talloni rivolti verso l’interno delle cosce non permettendogli di liberarsi. Questa posizione viene premiata con4 punti.

Osservazione: si considera presa della schiena anche quando una gamba sta sopra un braccio dell’avversario, ma mai quando tutte e due le gambe stanno sopra entrambe le braccia dell’avversario.

Ribaltamento (o inversione)

Avviene quando l’atleta che sta sotto ed ha il proprio avversario nella guardia o nella mezza guardia, riesce a passare sopra, invertendo la posizione. Quest’azione viene premiata con2 punti.

Osservazione1: non è considerato un ribaltamento e quindi premiato di conseguenza se l’azione non inizia da dentro la guardia o dalla mezza guardia.

Osservazione 2: quando l’avversario che tenta di ribaltare passa alla schiena dell’avversario, senza controllare con le gambe e i talloni come descritto sopra, riceve 2 punti.

Osservazione 3: se un atleta tenta di ribaltare l’avversario ma entrambi ritornano in piedi e l’atleta che in precedenza aveva provato ad invertire la posizione, a questo punto, esegue una proiezione rimanendo sopra l’avversario, riceve2 punti.

Punti cumulativi

I punti cumulativi sono la sommatoria di punti derivanti da più azioni, una di seguito all’altra. Ad esempio: per un’inversione che finisce in montada sono assegnati 6 punti, 2 punti per il ribaltamento e 4 punti per la montada; per un passaggio di guardia che finisce in montada sono assegnati 7 punti, 3 punti per il passaggio di guardia e 4 punti per la montada.

Punti negativi (o penalità)

Sono punti che vengono assegnati all’atleta che commette per la terza volta un fallo non grave. Ad esempio: rimanendo passivo senza cercare modi di finalizzare l’avversario.

Quando l’arbitro percepisce che l’immobilizzazione è consolidata ma l’atleta non sta cercando la finalizzazione e si limita solamente a bloccare l’avversario a terra, dice“LUTE”, esegue il gesto relativo e comincia un conteggio regressivo di 20” al termine del quale se l’atleta non ha cambiato posizione o manifestato espressamente la volontà di cercare una finalizzazione, ripete la procedura ma questa volta assegnando alla fine un vantaggio all’atleta bloccato a terra. Se la situazione resta di stallo, l’arbitro ha il dovere di interrompere gli atleti e farli ricominciare al centro dell’area di gara in piedi non prima però di aver assegnato all’atleta che in precedenza era bloccato al suolo 2 punti.

Vantaggi:

Viene assegnato un vantaggio all’atleta che non riesce a portare a termine una delle tecniche fondamentali della lotta, come ad esempio: una proiezione, un ribaltamento o una sottomissione, etc etc..

I vantaggi dati per una proiezione vengono assegnati quando uno dei due atleti ha una visibile perdita dell’equilibrio dovuta ad una proiezione quasi portata a termine dall’avversario.

Nel caso in cui un atleta sia nella guardia dell’avversario:

Chi sta sopra guadagna un vantaggio nel momento in cui cerca di passare la guardia. Perché l’arbitro possa assegnare effettivamente un vantaggio, l’atleta che si trova nella guardia deve quasi riuscire a passarla costringendo l’avversario a impiegare energie per ristabilire la posizione, ad esempio: passando in mezza guardia, non riuscendo a stabilizzare la posizione di controllo per più di 3”, etc etc..

Chi sta sotto guadagna un vantaggio se riesce quasi a ribaltare il suo avversario mettendolo in una posizione pericolosa o applicando una sottomissione che costringe l’avversario alla difesa.

Osservazione: perché il tentativo di ribaltamento possa essere premiato con un vantaggio, occorre che l’atleta che lo esegue apra anche per un solo istante le gambe cercando di salire sopra il suo avversario.

Quando ci si trova in una situazione di parità sul tabellone, l’arbitro decide se assegnare un vantaggio, dichiarando la vittoria di un atleta, usando i seguenti criteri:

Viene assegnato un vantaggio all’atleta che ha provato durante il corso della lotta ad applicare tecniche con maggiore aggressività ed iniziativa, provando a proiettare, ribaltare, passare la guardia, prendere la schiena o ad eseguire altre tecniche di finalizzazione, mostrando così di aver dominato l’avversario per la maggior parte del tempo di gara, costringendo l’avversario ad un atteggiamento difensivo.

Nella fase di lotta in piedi viene assegnato un vantaggio all’atleta che ha cercato con maggiore impeto e

determinazione di proiettare o finalizzare l’avversario.

Nella fase di lotta al suolo viene assegnato un vantaggio all’atleta che ha cercato con maggior impeto, determinazione e tecnica di costringere l’avversario ad avere un atteggiamento difensivo.

Articolo 6 – Restrizioni

In tutte le categorie, l’arbitro ha l’autorità per interrompere la lotta quando si rende conto che, se portata a termine, la tecnica di finalizzazione in esecuzione arrecherebbe seri danni fisici all’atleta che la sta subendo.

Le leve cervicali sono vietate in tutte le categorie.

Gli atleti minorenni possono gareggiare nella categoria open solo se appartengono alla classe di peso dei medi o a quelle superiori.

E’ vietato indossare scarpe da lotta o di qualsiasi altro genere, caschi protettivi, maglie sotto la giacca del kimono (ad eccezione dei partecipanti di sesso femminile) ed ogni tipo di protezione che potrebbe in qualche modo alterare l’esito della gara.

Dai 16 ai 17 anni e adulto cintura bianca

Bate Estaca, ovvero sbattere l’avversario al suolo da dentro la guardia o in caso di finalizzazione

Chiave al bicipite
Leva articolare al polso
Americana al piede
Qualsiasi tipo di leva articolare al ginocchio
Qualsiasi tipo di leva cervicale
Kanibasami
Leva articolare al tallone

Articolo 7 – Igiene

Il kimono non deve essere assolutamente sporco o maleodorante.
Le unghie dei piedi e delle mani devono essere corte e pulite.
Gli atleti con i capelli lunghi devono fare in modo che questi non siano d’intralcio durante la lotta.

Non è permesso tingere i capelli con nessun tipo di spray, facendolo l’atleta viene punito con la squalifica

Articolo 8 – Il kimono

Gli atleti hanno l’obbligo di indossare kimoni che rispettino le seguenti condizioni:

Il kimono deve essere di cotone o di materiale simile ed in buone condizioni. Il tessuto non deve essere eccessivamente spesso o rigido al punto da ostacolare l’avversario.

Il kimono può essere di colore nero, bianco o blu, senza nessuna possibilità di vestire combinazioni di questi colori (ad esempio giacca bianca e pantalone blu).

La giacca del kimono deve essere di una lunghezza sufficiente a coprire le natiche e le maniche devono raggiungere i polsi quando le braccia sono distese orizzontalmente in avanti. Inoltre, le maniche devono essere di lunghezza e larghezza conforme a quanto stabilito dalla CBJJ e dalla IBJJF.

La cintura deve essere larga 4/5 cm, di colore corrispondente al livello dell’atleta e legata in vita con un doppio nodo, abbastanza stretto da mantenere il kimono chiuso in vita durante la lotta.

È proibito gareggiare con un kimono strappato, di misure non conformi al regolamento o indossando una maglietta sotto la giacca, ad eccezione delle categorie femminili.

E’ vietato l’uso di kimoni dipinti a meno che le figure non siano di sponsor o della marca del kimono stesso.

Gli atleti hanno l’obbligo di rispettare le direttive sull’igiene e sull’uso conforme del kimono, pena l’immediata squalifica

Articolo 9 – Categorie di età

PULCINI: 4, 5, 6 anni
SPERANZE: 7, 8, 9 anni
INFANTILE: 10, 11, 12 anni
CA D ET TI: 13, 14,15 anni
GIOVANILI: 16, 17 anni
ADULTI: dai 18 ai 29 anni
MASTER: dai 30 ai 35 anni
SENIOR 1: dai 36 ai 40 anni
SENIOR 2: dai 41 ai 45 anni
SENIOR 3: dai 46 ai 50 anni
SENIOR 4: dai 51 ai 55 anni
SENIOR 5: dai 56 anni in su

Articolo 10 – Durata delle lotte

PULCINI: 2 min
SPERANZE: 3 min
INFANTILE: 4 min
CADETTI: 4 min
GIOVANILI: 5 min

ADULTI:

CINTURA BIANCA: 5 min
CINTURA BLU: 6 min

Articolo 11 – Punti assegnati in base alla classificazione dell’atleta

PRIMO POSTO: 9 punti
SECONDO POSTO: 3 punti
TERZO POSTO: 1 punto

Articolo 12 – In caso di parità tra squadre

In tal caso viene premiata la squadra osservando nell’ordine i seguenti criteri:

Il maggior numero di medaglie d’oro.
Il maggior numero di medaglie d’argento.
Il campione di grado superiore.
Il campione più pesante.

Articolo 13 – Direzione e decisione delle lotte

Tutti coloro i quali hanno una funzione ufficiale durante la competizione come tecnici, professori, direttori, arbitri, annotatori di punti e ufficiali di gara, sono soggetti a punizioni nel caso diano istruzioni e consigli ai lottatori impegnati nel combattimento da dentro l’area di competizione.

Nel caso in cui entrambi gli atleti si infortunino durante la lotta e non siano in grado di continuare, il risultato:

si basa sui punti o i vantaggi già presenti sul tabellone.

se non vi sono punti o vantaggi presenti sul tabellone, la vittoria viene assegnata per sorteggio.

Solo per le finali, il tempo di recupero tra un incontro e l’altro, quando richiesto da uno dei due atleti, è al massimo doppio rispetto alla durata prevista dal regolamento per la categoria in questione.

Ciascun atleta ha una sola opportunità di pesarsi ufficialmente davanti ai commissari di gara.

Nel caso in cui vi siano solo due atleti iscritti in categoria e uno di questi non si presenti per la finale, l’unico atleta presente viene dichiarato vincitore, mentre l’assente non può essere premiato né può ricevere i punti derivanti dal suo eventuale piazzamento.

Ogni atleta ha l’obbligo di presentarsi alle operazioni ufficiali di verifica del peso con lo stesso kimono con cui si presenta sul tatami per il suo primo incontro. In caso contrario, l’arbitro ha l’obbligo di squalificarlo immediatamente.

Il posizionamento delle toppe sul kimono deve essere esclusivamente simile a quello riportato nella figura

Un ringraziamento speciale va a tutte le persone che hanno contribuito alla stesura di questo manuale, altro se non un adattamento delle regole create 20 anni fa dai tecnici e dai Maestri Carlos ed Helio Gracie al momento della fondazione della Federazione di Jiu-Jitsu dello Stato di Guanabara, con il supporto del Dr. Ecio Leal e del Maestro Pedro Hemetèrio.

*Tra i collaboratori a questa nuova versione si possono nominare il Maestro Alvaro Barreto, il Maestro Mansur, il Maestro Robson Gracie, il Maestro Osvaldo Alves, il Maestro Flavio Behring, il Professor Henrique Leao Teixeira, il Maestro Assed Naked Hadad, il Maestro Royler Gracie, il Maestro Fernando Guimaraes, Il Presidente della LERJJI Silvio Pereira, il Maestro Carlos Gracie Jr. e il Maestro Alvaro Mansur Guarçoni. *


Jacopo