lunedì 16 aprile 2012

Report Pistoia BJJ challenge 2012 (e un pò di critica personale)

Ciao a tutt*,
Sono Samuele "Vegan" Quarta e questa è la mia piccola avventura solitaria e considerazioni finali del torneo di bjj disputato a Pistoia domenica 15 aprile e della mia gara.
Il mio viaggio inizia sabato 14 aprile alle 06:13 con la seguente session di treni: Lecce-Bologna, Bologna-Porretta Terme e Porretta Terme-Pistoia Ovest; arrivo finalmente in albergo verso le 16:30, mi sparo una doccia purificante e poi via! Un piccolo giro turistico nel centro storico(molto molto bello), una cena a base di 20 felafel(!), un pò d'insalata e poi a letto, pensando un pò alla gara del giorno dopo.
La domenica mattina mi reco nella "zona calda", a 100 metri dall'albergo, si respira già dalla prima mattinata aria di guerra. Caratteristico il luogo del torneo, un Auditorium con gli spalti posti al piano superiore, con un'ottima visuale della zona tatami.
Verso la tarda mattinata aprono i giochi le temibilissime viole, poi le blu ed infine le bianche, per un numero di atleti che supera i 200 partecipanti. Unico rammarico è non aver potuto vedere gli open, s'era fatto tardi (18:00) e dovevo proprio scappare...
Come primo anno direi che quest'evento si è dimostrato un successone e nel 2013 sicuramente molti Shark accorreranno numerosi!
Complimenti ad Alberto Tesi dell'RGC Pistoia per l'ottima organizzazione dell'evento, tutto ben collegato, esecuzione delle gare e del torneo in generale ineccepibile.
Ma ritorniamo alla mia sorte di ronin:
Faccio subito conoscenza con Massimiliano Gualtieri, cintura bianca del Batatinha Team Ravenna, che molto disponente ed amichevole, mentre vediamo le evoluzioni dei primi fortissimi atleti, intraprende con me una bella conversazione sul jiu jitsu a 360°, che spazia dalle tecniche che vediamo balenare come raggi di Sole dagli atleti disposti sul tatami che come una tempesta elettrizzano l'aria, al nuovo regolamento con varie critiche costruttive annesse, all'alimentazione sportiva (anche vegana) e non... insomma, ci confrontiamo e stringiamo amicizia.
Incontro anche delle mie vecchie conoscenze di quando stavo a Roma: Andrea Carotti(forte cintura viola) e Marco Gasperini (cintura blu), entrambi adesso alla Cyclone.
Visto l'orario chiedo sia a Max che ai miei amici romani di farmi da angolo, spiegando loro di essere partito in solitaria spinto dal "vento degli Dei".
Arriva il mio turno verso il primo pomeriggio, effettuo il peso ed anche con i 20 felafel della sera prima e un casco di banane a prima mattina peso 2kg  in meno di muscoli del peso della mia categoria, la -64 bianca. Effettivamente non avevo mangiato poi tanto bene durante l'ultima settimana e stavo un pò stressato e scarico per il viaggio di 10 ore ma vabbè...
Comunque saluto l'arbitro, poi il mio sfidante, Luigi Donelli della Milanimal, ed inizia la lotta.
Iniziando un pò a studiarci e a strattonarci arriviamo allo scontro a terra, sottovalutandolo non riesco a difendermi come dovrei mancando di aggressività e di iniziativa, e dopo i primi minuti della lotta in cui cerchiamo di finalizzarci a vicenda senza riuscirci ma dove lui bene o male regge il gioco sul controllo, passo praticamente tutto l'ultimo minuto bloccato da una buona side guard perdendo ai punti di 8 contro un mio vantaggio. A niente sono servite le urla di Max e Andrea(che a proposito ringrazio entrambi), a niente i km dei binari e gli allenamenti dei giorni immediatamente precedenti, almeno questo era quello che pensavo allo scadere del tempo. Luigi ha avuto un buon controllo su di me ma non è stato solo questo, come al solito in palestra sto gasato e mi ammazzo di allenamenti, le tecniche mi vengono facili e riesco a finalizzare con i miei pari peso e non, poi arrivo sul tatami e mi sgonfio, mi scarico. La tensione della gara mi soffoca e rallenta come se stessi sott'acqua, devo ancora imparare ad utilizzarla come scatto adrenalinico, come "accelerazione cosciente". Dal 2011 al 2012 fra brazilian jiu jitsu, grappling e striking(muay thai) ho disputato 12 gare, a terra ho ottenuto 3 bronzi (e un "argento" in un torneo di muay thai), ma di tutte queste gare quelle che considero più fondanti per la mia psiche e formazione marziale sono state proprio quelle dove ho perso più clamorosamente perchè proprio lì ho visto il perimetro dei miei limiti, che ogni giorno cerco di superare, molto spesso sbattendoci contro con forza.
Perchè come scritto in un post del blog di Bernardo Serrini:

"Mai confondere la sconfitta con il fallimento, nè la vittoria col successo.
Nella vita di un campione ci saranno sempre alcune sconfitte, come nella vita di un perdente ci saranno sempre alcune vittorie.
La differenza è che mentre i campioni crescono nelle sconfitte, i perdenti is adagiano nelle vittorie."

Quindi adesso si ritorna in palestra ed alla vita fuori dal tatami di gara, con un piccolo tassello in più. Un altro pezzo del puzzle che servirà a fornirmi un quadro ed un profilo più completo di chi sono e di chi aspiro a diventare delle categorie di cui sopra. Certamente mi allenerò di meno ma con più qualità, magari riposandomi di più, cercando di curare meglio il sonno e l'alimentazione, ma cercando di "pensare di meno" dentro il tatami di gara e nel contempo essere più reattivo, osando di più e rischiando le mie carte, ora sempre lì nel mazzo, senza avere paura di fare errori ma seguendo sicuro del mio lavoro(studiato in palestra con gli altri shark) il flusso di quella meravigliosa corrente che è l'arte suave. Per adesso, come sempre, ogni volta che cado mi rialzo, mi do una scrollata e vado avanti, sempre a testa alta. La determinazione certo non mi manca!
Osss!!